
Sulla Vitamina D bisognerebbe scrivere un libro per citarne tutti i benefici...
Negli ultimi anni c'è stato un aumento considerevole di integratori a base di vitamina D, cercheremo di capirne il motivo.
Cos’è la vitamina D?
La vitamina D è un pro-ormone liposolubile prodotto a livello della cute per azione dei raggi UVB. L’esposizione solare rappresenta la principale sorgente naturale di vitamina D, tuttavia, essa può essere assunta anche con la dieta.
La vitamina D si forma naturalmente nell’organismo a livello della pelle per irraggiamento per poi essere trasformata nel fegato e successivamente nei reni.
Funzioni della vitamina D
Il principale ruolo della vitamina D è quello di regolare l’assorbimento intestinale di calcio e fosforo, favorendo la normale formazione e mineralizzazione dell'osso. Inoltre, la vitamina D è coinvolta nel processo che garantisce una normale contrattilità muscolare e interagisce con il sistema immunitario esercitando un effetto immuno-modulante.
Come conoscere i valori della vitamina D
Attraverso le analisi del sangue è possibile sapere i propri valori di vitamina D. La tabella che segue fornisce i valori di riferimento:
Cosa comporta una carenza di vitamina D?
In molte persone la carenza di vitamina D è del tutto asintomatica. Una grave carenza determina il rachitismo nei bambini e l’osteomalacia negli adulti. Inoltre, condizioni di ipovitaminosi D possono portare anche a riduzione della forza muscolare e dolori diffusi.
Quali sono le fonti naturali di vitamina D?
L’efficace esposizione alla luce solare e l’apporto dietetico di vitamina D rappresentano i principali fattori che determinano i livelli sierici di 25(OH)D.
- Esposizione solare
La cute produce vitamina D stimolata da raggi UV di lunghezza d’onda tra 290 e 315 nm. L’esposizione deve essere diretta, non attraverso il vetro.
L’esposizione al sole non causa ipervitaminosi perché la vitamina in eccesso è distrutta nella cute.
L’esposizione in costume da bagno che porti ad un lieve eritema equivale alla assunzione di 10.000 – 25.000 UI di vitamina D (NB - NRV = 5 mcg = 200 IU).
Nei giovani adulti un’esposizione al sole estivo senza protezione solare di circa il 25% della superficie corporea (viso e braccia) per 15 minuti 2-3 volte la settimana equivale ad una dose orale di 25 mcg o 1000 IU di vitamina D.
In commercio sono reperibili apparecchi generatori di raggi UV (lampade abbronzanti) che emettono dal 2 al 6% di radiazione di tipo beta con lunghezza d’onda utile per la produzione di Vitamina D.
I risultati degli studi non sono univoci ed emergono rischi non trascurabili sullo sviluppo di neoplasie cutanee.
L’FDA raccomanda prudenza: sostiene la assunzione orale di vitamina D piuttosto che l’esposizione alle lampade abbronzanti.
- Apporto dietetico
La maggior parte degli alimenti contiene scarse quantità di vitamina D (vedasi articolo "impoverimento del suolo"), pertanto la sola dieta non può esserne considerata una fonte adeguata. La vitamina D è relativamente stabile e viene alterata poco da conservazione e cottura. Nella tabella a seguire è riportata una lista di alimenti con corrispondente contenuto di vitamina D:
Tabella 2. Contenuto di vitamina D (UI/100 g o UI/l) in alcuni alimenti*- Contenuto medio di vitamina D
Latte vaccino 5-40 UI/L
Burro 30 UI/100 g
Yogurt 2,4 UI/100 g
Panna 30 UI/100 g
Formaggi 12-40/100 g
Maiale 40-50 UI/100 g
Fegato di manzo 40-70 UI/L
Dentice, merluzzo, orata, palombo, sogliola, trota, salmone, aringhe 300-1500/100 g
Olio di fegato di merluzzo 400 UI/5ml (1 cucc. da the)
Tuorlo d’uovo 20 UI/100 g
UI: Unità Internazionali *Adottata da Saggese et al. 2018
In quali casi è previsto l’utilizzo di vitamina D per prevenirne o trattarne la carenza?
L’utilizzo di vitamina D è previsto:
• negli anziani ospiti delle residenze sanitario-assistenziali
• nelle donne in gravidanza o in allattamento
• nelle persone affette da osteoporosi da qualsiasi causa o osteopatie accertate per cui non è indicata una terapia remineralizzante
Mentre l’utilizzo previa misurazione della 25(OH)D è previsto:
• nelle persone con livelli sierici di 25(OH)D < 20 ng/mL e sintomi attribuibili a ipovitaminosi (astenia, mialgie, dolori diffusi o localizzati, frequenti cadute immotivate)
• nelle persone con diagnosi di iperparatiroidismo secondario a ipovitaminosi D
• nelle persone affette da osteoporosi di qualsiasi causa o osteopatie accertate per le quali la correzione dell’ipovitaminosi dovrebbe essere propedeutica all’inizio della terapia remineralizzante.
• in caso di una terapia di lunga durata con farmaci interferenti col metabolismo della vitamina D (antiepilettici, glucocorticoidi, antiretrovirali, antimicotici, ecc.).
• in caso di malattie che possono causare malassorbimento nell’adulto (fibrosi cistica, celiachia, morbo di Crohn, chirurgia bariatrica ecc.).
Vitamina D e sport
Risultati recenti: gli atleti sembrano avere lo stesso rischio di carenza di vitamina D e la stessa variabilità stagionale nello stato di vitamina D dei membri non atleti della stessa popolazione, ad eccezione degli atleti che si allenano e gareggiano indoor, il cui rischio di carenza è leggermente maggiore. Gli interventi con integratori di vitamina D hanno avuto risultati contrastanti, con un effetto positivo sulla funzione muscolare osservato solo nei partecipanti con stato insufficiente [25(OH)D <50 nmol/l].
L’assorbimento di vitamina D implica organi come fegato e reni, che possono essere soggetti a diverse patologie (p.e. epatopatie alcoliche o osteodistrofia renale), e/o la necessità di seguire una dieta particolare, ci spiega perché può essere necessaria un’ integrazione. Senza contare che la stessa abbronzatura, che sarebbe la prima fonte di vitamina D, oggi è messa sotto inchiesta per l’ insorgenza di tumori della pelle legati ai raggi UV.
I nostri integratori consigliati
Vitamin D VOLCHEM 100 compresse contiene solo la forma attiva di vitamina D cioè il colecalciferolo o vitamina D3, di grado farmaceutico cioè una purezza pari al 100%.
Ottenuta per sintesi dal deidrocolesterolo della lana di pecora, non da estratti vegetali. Non contiene grassi, conservanti artificiali, glutine, lattosio e zuccheri. È veicolata solo da fibre vegetali naturali come la cellulosa.
La dose per compressa varia e tiene conto:
- dei fabbisogni della generalità della popolazione, dal giovane atleta all’ anziano ultrasettantenne, pari a 800 UI o 20 microgrammi (mcg)/die;
- 2000 UI pari a 50 mcg è la dose massima giornaliera raccomandata dal Ministero della Salute;
- dei rischi da eccessive dosi di vitamina D per assunzioni prolungate superiori a 2000 UI. In questi casi l’aumentato assorbimento di calcio e riassorbimento osseo possono causare ipercalcemia che può portare a calcificazioni metastatiche con conseguente danno al cuore ai vasi sanguigni e ai reni.
Le dosi giornaliere di una compressa di Vitamin D sono state approvate dal massimo ente scientifico europeo ( EFSA ) per rinforzare ossa, muscolatura, lo stesso sistema immunitario e per ridurre il rischio di caduta negli anziani.
Quanta vitamina D?
La dose giornaliera consigliata per la generalità della popolazione da EFSA - UE e FDA - USA (2023) è:
- 400 UI – 10 mcg per i bambini < 12 mesi
- 400 - 800 UI 10-20 mcg da 1 fino a 70 anni, per la gravidanza e l’allattamento.
- 800 UI 20 mcg al giorno > 70 anni
- 1600-2000 UI 40-50 mcg al giorno in presenza di ipovitaminosi (< 20 ng/ml) o di condizioni predisponenti (vd. sopra).
La somministrazione orale giornaliera di Vitamina D3 è in grado di incrementare il livello di vitamina D ematica di 1 ng/mL per ogni 100 UI - 2,5 mcg somministrati nell’arco di 2 mesi. In soggetti di peso normale, basterebbe quindi somministrare 2000 UI al giorno per riportare alla norma (> 20 ng/mL) in 2-4 mesi anche condizioni di carenza importante.
Perché in commercio esistono anche prodotti con dosi superiori UI di vitamina D?
Come scritto sopra la dose massima giornaliera stabilita per legge è quella di 2000 UI. In commercio esistono farmaci (non integratori) che hanno dosi superiori ma dovrebbero sempre essere assunti sotto prescrizione medica in base alle carenze specifiche della persona. La posologia di questi prodotti inoltre è solitamente ad intervalli di almeno una o due settimane, a differenza dell' integratore che si basa su una assunzione costante che garantisce un apporto continuativo di vitamina d, ma che deve essere inferiore per non provocare possibili effetti tossici.
Perché è importante attenersi alla corretta posologia? Quali effetti sfavorevoli sulla salute può provocare un eccesso di vitamina D? Perché è sempre importante rivolgersi al medico prima di assumere farmaci a base di vitamina D?
La vitamina D è liposolubile e pertanto tende ad accumularsi nell’organismo umano. L’assunzione per lunghi periodi ad alte dosi, può provocare effetti gravi per la salute, ad esempio ipercalcemia e nefrolitiasi (calcolosi renale), nonché aumentare il rischio di fratture nei mesi successivi alla somministrazione di boli di vitamina D (Sanders KM et al. 2010) e il rischio di alcune neoplasie nelle popolazioni con livelli di 25(OH)D > 40-50 ng/mL (IOM 2011).
Per tali motivi è sempre importante rivolgersi al medico prima di assumere farmaci a base di vitamina D e attenersi alla corretta posologia prescritta. Inoltre, è necessario ricordare che il sovradosaggio di vitamina D durante i primi 6 mesi di gravidanza può avere effetti tossici nel feto e pertanto anche in questo caso l’assunzione in gravidanza di tali medicinali non può prescindere dalla prescrizione medica.
Vuoi provare un integratore di vitamina D?
Pamela R von Hurst et al. 2014 PMID: 25137505 DOI: 10.1097/MCO.0000000000000105
Mirian de la Puente Yagüe et al. 2020 PMID: 32102188 PMCID: PMC7071499 DOI: 10.3390/nu12020579